Undici semplici raccomandazioni rivolte ai dipendenti pubblici che hanno adottato la modalità di lavoro agile per aiutarli a utilizzare al meglio e in sicurezza i propri dispositivi personali: pc, smartphone, tablet.

L’iniziativa è stata avviata da AgID anche a seguito degli ultimi provvedimenti governativi che incentivano l’adozione dello Smart working nelle PA per favorire il contenimento del Covid-19.

 

Le 11 raccomandazioni di AgID per uno Smart working sicuro

  1. Segui prioritariamente le policy e le raccomandazioni dettate dalla tua Amministrazione
  2. Utilizza i sistemi operativi per i quali attualmente è garantito il supporto
  3. Effettua costantemente gli aggiornamenti di sicurezza del tuo sistema operativo
  4. Assicurati che i software di protezione del tuo sistema operativo (Firewall, Antivirus, ecc) siano abilitati e costantemente aggiornati
  5. Assicurati che gli accessi al sistema operativo siano protetti da una password sicura e comunque conforme alle password policy emanate dalla tua Amministrazione
  6. Non installare software proveniente da fonti/repository non ufficiali
  7. Blocca l’accesso al sistema e/o configura la modalità di blocco automatico quando ti allontani dalla postazione di lavoro
  8. Non cliccare su link o allegati contenuti in email sospette
  9. Utilizza l’accesso a connessioni Wi-Fi adeguatamente protette
  10. Collegati a dispositivi mobili (pen-drive, hdd-esterno, etc) di cui conosci la provenienza (nuovi, già utilizzati, forniti dalla tua Amministrazione)
  11. Effettua sempre il log-out dai servizi/portali utilizzati dopo che hai concluso la tua sessione lavorativa.

Le misure sono nate per contrastare eventuali attacchi informatici con comportamenti responsabili, anche quando si utilizzano dotazioni personali. Le inicazioni vengono definite “minime” , in quanto elaborate dal Cert-PA di AgID, sulla base delle misure minime di sicurezza informatica per le pubbliche amministrazioni. Pertanto, rappresentano dei parametri che possono essere implemntati non solo nel settore pubblico ma anche nel settore privato.

Fonte: Agid

 

 

Questo articolo fa parte della rubrica “Appunti privacy durante l’emergenza Covid19”
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